-


Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



sabato 11 gennaio 2014

Medium, una piattaforma blog dal sapore minimalista

Giorni fa ascoltando una puntata di "Digitalia" ho sentito parlare di Medium, e mi sono incuriosita. Dando una prima veloce occhiata al sito non si può non rimanere colpiti dalla pulizia e dalla semplicità delle pagine, realizzate proprio per non dare distrazioni durante la lettura (e la scrittura) degli articoli.
Riflettevo in questo periodo sull'esigenza di di lettura "semplificata" che molti servizi di successo offrono - Instapaper, Pocket e Readability tra le altre; i siti e i blog ormai sono diventati pieni di finestre, pop-up, riquadri che si ammucchiano spesso in maniera disordinata, pubblicità video che partono a tradimento, e così via. In Medium però non solo l'esperienza di lettura è visivamente riposante, ma anche quella di scrittura - anzi, si pone l'accento proprio sulla semplicità con cui si può gestire il blog: niente perdita di tempo e problemi per scegliere template, gestire pannelli laterali, tags, ecc.
Medium non è il solo che offre la lettura di articoli in maniera "semplificata", in giro ci sono diverse altre piattaforme che seguono un po' questo stile asciutto, elegante, a volte anche un po' esclusivo; è una tendenza che c'è da un po' e che continua, a quanto pare (basta guardare il recente Ghost, oppure Svbtle - che però è a inviti - o anche un paio di piattaforme a pagamento come Posthaven e Squarespace).
Come si può leggere in questo articolo Medium è stata "creata da un paio di co-founder di Twitter e Blogger" - non a caso ci si può iscrivere solo se si ha un account Twitter. I contenuti sono prevalentemente in inglese, ma si possono trovare articoli anche in altre lingue (molto pochi), anche in italiano.



Ma cosa si pubblica su Medium? L'intento originale dei fondatori di è quello di offrire "A better place to read and write things that matter [...] It’s designed for little stories that make your day better and manifestos that change the world", credo sia un chiaro intento di voler pubblicare dei testi di qualità, anche se non ci sono chiari strumenti di selezione: ci si affida più che altro a linee guida ed esortazioni che si possono trovare nella sezione Help Center del sito.
Per una esaustiva presentazione del sito rimando alla pagina  che raccoglie diversi post che spiegano bene cosa è (o vorrebbe essere) Medium, qui.
Nato nel 2012 Medium ha avuto uno sviluppo che per alcuni commentatori ha fatto un po' abbassare la qualità media dei post, che adesso si possono trovare in quantità maggiori - ne parla ad esempio la blogger Julie Neidlinger; e forse non aiuta a selezionare le letture il fatto che la home page di Medium presenti in ordine di apparizione gli ultimi post pubblicati: l'unica possibilità di scelta è tra quelli che appaiono nelle collezioni a cui siamo iscritti e i primi 100 post più popolari (più i nostri Bookmarking, i nostri preferiti).
Gli argomenti sono spesso legati ai media, ai social network, al marketing, ma si può trovare di tutto - basta usare delle parole chiave con lo strumento "search" nella barra laterale che si apre con la M, oppure cliccare in "Collections", sempre cliccando sul logo M.



Per testare il funzionamento di Medium mi sono iscritta e ho creato un post che probabilmente avrei messo su questo blog (ma tanto sono argomenti che interessano pochi), il titolo scelto in fretta è "Tra Web Clipping e Bookmarking: il Mio Servizio Ideale - Pocket, Evernote, Instapaper, Diigo, Delicious" ; è un po' lunghino rispetto alla media degli articoli che si trovano su Medium - il "misuratore" che si può notare in alto a destra indica "9 min" di lettura (questo strumento si trova anche nelle pagine salvate di Instapaper), lo troverete a lato di ogni post, sempre (mentre invece la data di pubblicazione è messa in fondo, sotto la nostra foto, piccolina: una cosa che non mi piace molto).
Sulla scelta dell'uso delle maiuscole nel titolo rimando a questo post di suggerimenti di stile dello staff di Medium - in generale su questi e altri consigli che tendono a voler mantenere uniforme lo stile e la qualità dei post mi chiedo quanti leggano la sezione in questione.

Il mio post parla della difficoltà di riuscire a razionalizzare l'uso che faccio dei bookmarking e dei ritagli di articoli (che spesso utilizzo per il blog, oltre che per crearmi dei "raccoglitori tematici" personali); tuttora sono molto indecisa sulla questione.
La foto della testata del post non è granché, non sapevo cosa usare - e infatti l'ho ricoperta con il layer colorato semitrasparente che Medium mette a disposizione quando si carica una foto in quella posizione (per le foto messe all'interno dell'articolo c'è solo la scelta se posizionarla al centro o di lato).
Se si sposta il cursore sul lato destro dell'articolo ogni tanto appariranno delle crocette che indicano il punto in cui poter inserire dei commenti, chiamati "note" (sul mio ne ho aggiunto uno io in cui preciso una cosa in merito al testo, lo trovate verso l'inizio; questi commenti possono essere resi anche privati); alla fine dell'articolo si possono aggiungere dei link ad articoli di approfondimento o che siano collegati al tema trattato, e il bello è che questi link possono essere aggiunti anche dai lettori che passano di lì (mi sembra che possano essere tolti se non di gradimento dell'autore del post).



Ho inserito il mio post in una delle mie collezioni (sorta di raccolte tematiche di post), per dargli più visibilità dovrei aggiungerlo a quelle create da altri (in tema, si spera), ma fino ad adesso non l'ho fatto, non ne ho trovate di argomento pertinente (ho chiesto l'iscrizione a quello generico "In italiano"); peraltro fino a qualche tempo fa l'autore di una collezione non poteva togliere i post inseriti da altri, anche se fuori tema o di non gradimento (l'ho letto in un articolo che ne parlava).
Questa delle collezioni è un punto non ottimale di Medium; prima di tutto se uno apre la barra laterale alla voce "Collections" si aspetta di trovare anche le proprie collezioni (che invece si trovano nella sezione dell'account) e anche l'elenco di quelle a cui si è iscritto: invece no, si possono solo creare o cercare; io già non ricordo più a quante e quali mi sono iscritta, dovrei basarmi sui post che mi appaiono in Home (la reading list) dove però c'è un elenco confuso di tutti i post di tutte le collezioni (immagino sistemati in senso cronologico dal più recente).
In Medium possiamo seguire una collezione ma non il singolo autore: questo mettere in secondo piano l'autore rispetto ai post è una delle caratteristiche peculiari di Medium, da alcuni commentatori è vista come una tendenza precisa (se ne accenna qui, ad esempio, e qui).
Un'altra cosa sulle collezioni:  sotto il nome di ognuna appare il numero di followers, ma è impossibile sapere chi siano; questo vale anche per le collezioni da noi create (scopro adesso che ci sono un paio di persone che si sono iscritte alla mia "About Comics", ma ignoro chi siano).

In definitiva Medium ha ancora delle cosa da migliorare, non è male come posto dove trovare articoli che parlino di cose che ci interessano, purché in futuro lo si possa fare con più facilità. Non credo scriverò altri articoli lì perché ho già il mio blog qui, con tutte le sue sezioni e tags e link, però continuerò a dare un'occhiata di tanto in tanto per vedere se c'è qualche articolo che mi interessa.

Link consigliati

Nessun commento:

Posta un commento

Attraverso i commenti io vengo a sapere solo il nome che è stato indicato dal commentatore, nient’altro. Se qualcuno vuole che io tolga i propri commenti può scrivere a p.mandanici@gmail.com e provvederò alla loro eliminazione.