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Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



mercoledì 2 gennaio 2013

Due tavole dal Nathan in lavorazione (senza Nathan)

Da quando inchiostro le mie tavole in digitale le matite le disegno più velocemente e con meno precisione, gli aggiustamenti li faccio poi direttamente in Manga Studio (perché poi non è che ci metta meno tempo usando il computer nel mio lavoro, nel complesso).
Giorni fa un'amica (competente) mi è venuta a trovare e ha visto le tavole a matita del Nathan Never su cui sto lavorando; io le stavo spiegando che non erano granché perché ormai disegno sapendo che dopo cambierò diverse cose una volta importata la tavola in Manga Studio, e lei per tutta risposta mi ha detto: "continua a disegnare "di fretta" le matite in questo modo, che va bene così".
Continua così la mia impressione di non riuscire affatto a giudicare il mio lavoro, quello che mi sembra buono non lo è per gli altri e viceversa.
Queste due tavole (che potrebbero essere ulteriormente ritoccate o corrette) fanno parte di una storia di Nathan Never in due parti (scritta da Giovanni Eccher), quella interamente disegnata da me è la seconda; dovrebbe uscire a fine primavera o all'inizio dell'estate di questo 2013.
(cliccare sulle tavole per ingrandirle)

Copyright © immagini Sergio Bonelli Editore

9 commenti:

  1. Stamattina torno a cavalcare le onde della rete e ti trovo subito questo post di Patrizia così, come se nulla fosse :D

    Prima di tutto auguri.

    Secondo di tutto, la tua amica ha ragione. Le due tavole a matita sono stupende. Non scherzo e non sto esagerando. Sono davvero belle. Quell'approssimazione che tu chiami "disegnare di fretta" è molto personale e calda. Le doppie linee a matita rendono parecchio. Non che il risultato finale sia meno bello (le tue chine sono sempre notevoli), sono solo due risultati molto diversi tra loro.

    Un giorno non troppo lontano, dovresti prendere una di queste due tavole, saturarle in modo che quelle matite diventino più scure e, lasciandole così come sono, provare a colorarle. Sono sicuro che il risultato finale potrebbe rivelarsi davvero parecchio interessante.

    Brava comunque, Patrizia. Queste tavole son belle.

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  2. Concordo pienamente con Luigi Bicco e la tua Amica.
    Vorrei commentare "perché poi non è che ci metta meno tempo usando il computer nel mio lavoro, nel complesso": un mio amico montatore cinematografico diceva la stessa cosa il secolo scorso. Ma faceva osservare come il lavoro fosse più pulito facile e divertente. Vero che si divertiva a andare avanti e indietro con spezzoni peggio di Blob.
    L'uso del computer ha cambiato parecchio il modo di fare certe cose, spesso in meglio. Anche se non sempre. E non dimentichiamo che è un mezzo, un utensile.

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  3. Ognuno ha il suo parere e il suo metro di giudizio. Ho visto due vignette "fantascientifiche" in Zagor che... roba da mani nei capelli (!!!). Ho pensato: "... ci fosse stata Patrizia..." Cmq sono dell'idea (per quanto può valere quella di un non-disegnatore) che quello che conta è l'inchiostrazione... La capacità di dare "spessore" alle figure... mantenendo un tratto deciso e sicuro.

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  4. Come ti capisco, anche a me il mio lavoro sembra sempre brutto...
    Belle le tue matite, invece!
    ^_^

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  5. @Luigi: grazie degli auguri, che sia un bel 2013 anche per te.
    Eh, lo so che nelle mie chine manca il calore che c'è nelle matite, per quanto spesso non prive di imperfezioni; quella cosa che mi suggerisci devo provare a farla prima o poi, specie adesso che ho Photoshop Elements sul Mac e che posso modificare meglio certi aspetti del segno.
    @Juhan: giusto, il pc è un altro strumento che si aggiunge ai tanti a disposizione di un disegnatore, a ognuno l'impegno di saperlo usare secondo le proprie esigenze e capacità.
    @P. Alexis e @Giacomo: grazie, e tu Giacomo so che mi capisci :), ma poi alla fine si va avanti perché se no non combineremmo niente, e finché riusciamo a strappare un sorriso o l'ammirazione a qualcuno vuol dire che il nostro lavoro vale sempre la pena, no?

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  6. Ciao,non vedo l'ora di leggere il tuo nuovo fumetto,certo vista la premessa ne vale davvero la pena!buon lavoro!

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  7. belle tavole, quanto lavoro. rimango del parere che il formato bonellide penalizza tropo il lavoro dei disegnatori. peccato

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  8. @loradelconto: in che senso li penalizza? Attraverso i decenni negli albi Bonelli si sono visti notevolissimi disegnatori che secondo me si sono espressi magnificamente - non so, Milazzo, Ticci, Ferri, Frisenda, Villa, De Angelis, ecc.
    Al di fuori del mondo bonelliano certo si possono fare altri tipi di fumetto, e i grandi disegnatori possono dimostrare la loro versatilità, ma non direi che il lavorare in Bonelli di per sè mortifichi i disegnatori, in generale: dipende da come si affronta il lavoro, e da come lo si affronta al di fuori facendo altro.

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  9. Concordo, bellissime, concordo con me se son l'Amica o con l'Amica se non son io... adoro questa situazione da ALice :)

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Attraverso i commenti io vengo a sapere solo il nome che è stato indicato dal commentatore, nient’altro. Se qualcuno vuole che io tolga i propri commenti può scrivere a p.mandanici@gmail.com e provvederò alla loro eliminazione.