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Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



venerdì 12 settembre 2008

Questioni di genere


Penso che ci siano, specialmente in questa epoca, molti uomini che rifiutano il maschilismo che, sottotraccia (e anche no, in certi casi), permane ancora nella nostra società; non è facile liberarsi da secoli - millenni - di patriarcato.
Con tutta la buona volontà, dubito che questi uomini riescano però a capire fino in fondo cosa voglia dire subire delle discriminazioni di genere, specialmente quelle che sono più sottili e meno evidenti. E' normale: per capire cosa significa vivere da donna bisognerebbe esserci nati.
Ieri sono capitata sul sito dell'Anonima Fumetti e ho scovato questa notizia: nel 1938 la Walt Disney rispondeva a un'aspirante disegnatrice (animatrice, più precisamente) che loro non accettavano donne, perchè semplicemente quello era un lavoro da uomini. Per le donne forse c'era la possibilità, in Disney, di fare qualche altra cosa tipo riempire le linee o qualcosa del genere - il solito lavoretto laterale, di sostegno, di serie b insomma. Il tutto scritto a macchina su una carta da lettere non ironicamente decorata da Biancaneve, i sette nani e animaletti vari. In fondo alla lettera, se non sbaglio, chi firma è un qualche responsabile donna: ironico, questo sì, ma nient'affatto sorprendente se si pensa che in un sistema siffatto le donne, per poter avere delle possibilità qualunque, vi si devono adeguare; spesso senza avvertirne l'ingiustizia.
La cosa che più mi ha colpito, però, è stato un commento letto sul sito che forse conteneva la notizia originale, dove Suzanne Holland scrive di sentirsi le lacrime agli occhi, leggendo questa storia, e ricordando la sua personale (e bruciante) esperienza di discriminazione quand'era a scuola (se non sbaglio la nostra prima media), diverso tempo fa: lei amava suonare i tamburi (o la batteria - maledetto inglese - ma dubito che a quell'età a scuola la facessero suonare), ma le dissero che no, non poteva, poichè quello strumento era roba da maschi; adesso invece le ragazze possono farlo, per fortuna - concludeva la Holland.
Le ragazze adesso possono fare un sacco di cose (ma non tutto); ma quante di noi 20, 30, 40 anni fa si sono sentire dire "non puoi perchè sei una femmina?" Alcune possono rischiare di sentirselo dire anche adesso; ed è una frase che se ascoltata in giovane età può produrre frustrazioni devastanti.
Io per quanto riguarda il mio lavoro non ho avuto mai problemi di questo genere; ma durante la mia vita quella frase - "Non puoi perchè sei una femmina" - l'ho sentita, sì, ed è una cosa che suscita delle sensazioni che un uomo, come dicevo prima, non può capire.

La lettera qui riprodotta la trovate all'indirizzo Flickr di Sim Sandwich, nipote dell'aspirante disegnatrice.

3 commenti:

  1. Da uomo mi permetto comunque di demonizzare questi atteggiamenti (ancora non del tutto scomparsi) e solidarizzare, per fortuna il mondo va avanti.

    Ciao Pat, bellissimo blog!

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  2. Grazie Rodan75, ho degli amici uomini che la pensano come te, ma anche qualcuno che sotto sotto pensa che magari le donne che denunciano adesso queste cose sono un po' esagerate!
    E grazie anche per il commento sul Nathan colorato, in effetti vorrei rendere pubblici non solo i disegni "belli", ma pure quelli meno riusciti, o particolari, che non verrebbero mai visti da nessuno.

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  3. "ma anche qualcuno che sotto sotto pensa che magari le donne che denunciano adesso queste cose sono un po' esagerate!"

    Di recente sono stato alla Mostra di Venezia dove, fra le altre cose, ho assistito alla conferenza stampa della grande regista francese Agnés Varda, che raccontava appunto del suo essere orgogliosamente femminista e di sentirsi dire spesso frasi tipo "ma come, sei ANCORA femminista?" e spiegava come oggi molte conquiste civili siano ritenute una cosa superflua e sorpassata, mentre lei si sente ancora in dovere di alzare la voce per difenderle. E' stata una testimonianza molto bella, che mi ha fatto pensare molto a lungo su come sia costante dovere di noi tutti impegnarci per migliorare un mondo che tende naturalmente a deragliare, soprattutto in questi tempi ultra-conservatori.
    Grazie a te Pat, è un piacere poter commentare i tuoi post :-)

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